Sfatiamo il mito più comune:
“Il mio cane scodinzola: vuol dire che è contento”…
NOOOO!!
La credenza comune è che lo scodinzolare del cane sia sinonimo di felicità e di gioia, tuttavia non è proprio così: Il cane scodinzola per eccitazione che può essere certamente dovuta anche alle predette emozioni ma può anche segnalare una forte tensione competitiva o l’attivazione di un istinto predatorio e ciò spiega perché molto spesso si cade nell’equivoco “il cane scodinzolava e poi mi ha morso, è un cane squilibrato”. Non è vero, il cane probabilmente ci ha detto in più modi che gli davamo fastidio e noi l’abbiamo interpretato male.
Per individuare il sentimento nascosto dietro allo scodinzolamento dobbiamo osservare il cane nel suo complesso ed ovviamente dobbiamo osservare la posizione della coda, la velocità a cui si muove e l’ampiezza del movimento.
Prima di tutto consideriamo l’altezza della posizione della coda che rispecchia il grado di dominanza/sottomissione (o per meglio dire il posizionamento gerarchico) che il cane ha nei confronti dell’interlocutore:
Una coda alta, eretta, segnala una posizione altrettanto alta e decisa; una coda diritta indietro segnala attenzione e pacificità; una coda a mezz’asta segnala tranquillità e senz’altro buone intenzioni, una coda portata bassa segnala sottomissione.
La rapidità del movimento ci indica il grado di eccitazione dell’animale che sarà proporzionalmente più alto più il movimento è veloce e viceversa.
Esempi di scodinzolamenti:
– Una coda eretta alta che si muove velocemente quasi vibrando segnala una posizione gerarchica alta e una forte eccitazione potenzialmente competitiva.
– Uno scodinzolio leggero di una a coda a mezz’asta indica un saluto non troppo euforico, può essere usato dal cane quando incontra un estraneo e vuol mostrarsi amichevole ma contenuto oppure può essere usato simpaticamente per dire “non capisco cosa mi vuoi dire ma sto cercando di capirti”.
– Uno scodinzolio ampio e veloce con una coda a mezz’asta indica gioia, eccitazione felice: più il movimento della coda si estende più aumenta la felicità del cane.
In seguito ad un numero innumerevole di studi sulla comunicazione verbale dei cani è emerso come questa sia estremamente residuale: esistono diversi tipi di vocalizzazioni che vanno dal comunissimo abbaio, all’uggiolato, al ringhio al guaito e ad una serie innumerevole di brontolii di varia sorta. Nel caso dei cani gli studi non sono stati tuttavia approfonditi e accurati come nel caso ad esempio dei delfini ma questo perché si sono reputate notevolmente più rilevanti per i canidi la comunicazione gestuale e quella chimica (odori e tracce ferormonali) ovvero tipi di comunicazione per noi sono secondari.